Da ba dee. Da ba dai.
"Ahsoka tu ma non dovevamo rivederci più" ovvero di Ahsoka e di Azzurro
Una serie di cose che non vi dirò in questo post.
Lo sapete che il vero nome di Thrawn è Mitth'raw'nuruodo.
Lo sapete che non è manco il vero vero nome? Si chiama Vurawn.
Lo sapete che questa puntata è piena di riferimenti biblici (Enoch) e della mitologia greca (le tre Moire), ma anche tolkeniane.
Lo sapete che quello alla fine è il famigerato Ezra Bridger ed il nuovo frontman dei Nomadi (Alieni corazzati tartarugati eppur somiglianti a cavallette-scarabei)
Ci sono decine di video su YouTube che possono spiegarvi meglio di me chi Thrawn sia e l’importanza storica per Star Wars (sia diegeticamente che dieteticamente che insomma nella vita reale, quella dove non ci sono le spade laser), oltre ai settemila riferimenti in corso.
Ecco, magari guardate questo e non quello di New Rockstar che non vi linko perché c’è un fesso che pensa di aver visto il caccia di Mando in un pixel. Bisogna bucarvelo sto pallone, mannaggia a crí.
ATTENZIÒ, BATTAGLIÒ, RESURREZIÒ
La lunga mano delle Nightsisters sulla resurrezione dell’Impero non si ferma a Elsbeth Morgan e all’Inquisitore zombie. Muovono fili molto ben visibili sulle armature di questi nuovi fantastici stormtrooper, i Night-Trooper come ufficialmente battezzati: che siano i morti del disastro della Chimaera resuscitati come pupazzi? Oppure sono vivi ed enhanced dalla Dark Magick delle “Streghe”? Forse qualche risposta potrebbe fornircela quella faccia di bronzo (oro) di Enoch, che ovviamente entra di diritto tra i miei personaggi perfetti dopo Babu Frik.
Che Thrawn abbia stretto quest’alleanza al di fuori della sua solita razionalità e rigore sottolinea quanto abbia imparato dalle sconfitte con Bendu ed Ezra. Sottovalutare gli Jedi (e la Forza in generale) non è più possibile. Conoscendo il personaggio e la sua paradossale insipienza politica (in netto contrasto con la sua finissima mente strategica, a pieno merito inserendolo nella stessa pariglia di Sherlock), sarà interessante osservare, una volta, come parrebbe ovvio, sbarcato nella “solita” galassia (per la sua razza conosciuta come lesser space, tra l’altro), saprà giocarsi la partita di power struggle con Hux e gli altri mitomani dello Shadow Council imperiale. Speriamo abbia passato questi 10 anni a farsi un corso di aggiornamento su Coursera (sempre che ci sia il wifi su Peridea).
Ma soprattutto, la rivelazione che le Nightsisters vengano da un’altra galassia apre alla possibilità che le pratiche di lato chiaro e lato oscuro abbiano radici arcane (gli Zillo per gli Jedi e le Dathomiri per i Sith?). Quel che è certo è che sia Baylan e il suo piano per finire il ciclo di Impero-Repubblica, Jedi-Sith (parole molto familiari, vero Luke Skywalker), sia quella manciata di bare dathomiri (streghe morte o criogenizzate?), fanno pensare che tutti vogliano giocarsi la carta Thrawn senza davvero aver capito con chi hanno a che fare.
Un disastro annunciato per tutti. Tranne che per Thrawn e lo Shadow Council (?).
IL RATTO DELLE SABINE (SÍ OK, NON È UN RATTO)
Quanto Giappone in questa serie, quanto Giappone nel kintsugi che guarisce e mette in sesto un intero Star Destroyer, le armature degli Night Trooper, quanto Giappone nella colonna sonora, quanto Giappone in questa brughiera sconfinata, quanto Giappone nei predoni, quanto Giappone persino in quei sassi. Quanto Giappone e quanto Kurosawa anche nel nostro Jedi perduto preferito che guida una tribù di tartarughi-scarabei-cavalletti nomadi in fuga dal male che aleggia su Peridea (e che saranno forse la chiave per usarne il potere nascosto, quello di cui Baylan è già assetato).
Ezra Bridger ha portato il messaggio della ribellione in questo angolo di universo e, all’apparenza creato una famiglia attorno a sè. Ed é pronto ad accogliere Sabine, il cui percorso sempre più si delinea come opposto e convergente con quello di Anakin: la Jedi meno dotata di sempre, guidata dai propri istinti più che dalla responsabilità, costretta a prendere scelte dalle ripercussioni galattiche. E, non dimentichiamo, altra erede di Mandalore. La frequenze di queste coincidenze sarebbe noiosa se Filoni non avesse messo a puntino delle dinamiche molto più sugose di quanto non lo fossero in Rebels.
Nella prossima puntata… il cliffhanger!
Grazie a tutti voi per non mollare mai un colpo di settimana in settimana, preparatevi a una sequela di psicodrammi ancora più grossi nella prossima puntata e soprattutto non dimenticatevi di non farvi venire troppo hype con le teorie online.
Per oggi è tutto, ma tocca a voi evangelizzare il verbo, schiacciando i pulsantoni
A presto!