Le canzoni di Sanremo 2021 spiegate male
Tutto quello che avreste dovuto capire dalle canzoni della kermesse e non avete osato chiedervi.
Sanremo 2021 é giunto al termine e, come sempre, si é arrivati alla dolorosa realizzazione che si é parlato di tutto, tranne che delle canzoni.
Ma nei proverbiali ripetuti ascolti per farci entrare un pezzo in testa, digerirlo, assimilarlo, e finalmente sentenziare se sia “orecchiabile” o “memorabile”, vi siete davvero resi conto delle drammatiche storie nascoste nei sottotesti di questi 26 nuovi ingressi nell’illimitato canzoniere italico?
Non preoccupatevi, cari amici. Ghe pensi mí * Berlusconi smirk * a produrvi un simpatico bigino dell’intimo senso delle canzoni sanremiane da usare nei cocktail parties o per le tanto agognate conversazioni sui mezzi pubblici con la mascherina
In rigoroso ordine di classifica inverso…
Random - Torno a te
Un romanticissimo spaccato dell’amore tra mosche. Si ronzano attorno tutto il tempo ma, a causa della breve durata della loro memoria, la storia d’amore non può mai davvero realizzarsi (E ci perdiamo sempre sul più bello / Sfiori il mio viso, poi fuggi ridendo), fino al punto di diventarsi reciprocamente irriconoscibili (Siamo migliaia e migliaia / Ma non ci troviamo) o di dubitare addirittura della reciproca esistenza (Sai non mi sembra vero / E forse non lo sei / Forse è la testa mia). Sullo sfondo di questo amore impossibile, la spada di Damocle di un’emancipazione moschina impossibile da mettere a fuoco, ormai soffocata dalla logorante routine e dall’imperativo biologico della riproduzione (Quanti sogni nel cassetto che / A volte lasciamo alle spalle / Non lasciamo la vita di sempre / Per paura di restare da soli).
Aiello - Ora
Il giovane Aiello marina la scuola per festeggiare il suo onomastico (Sant’Aiello?!), ma viene adescato da una disinibita fanciulla con cui inizia un’incredibile maratona sessuale (Tredici ore in un letto) che potrebbe o non potrebbe aver coinvolto del cosplaying (Ci tenevo a mostrarmi come un drago nel letto), con sicuro abuso di antinfiammatori (Sesso ibuprofene - non ci dilungheremo sulle implicazioni dell’assenza della congiunzione). L’esperienza é così intensa che il ragazzo perde completamente il senso della realtá: dapprima perde contezza dei propri doveri di studente (Nessuno mi aveva detto: "Devi tornare a scuola”), poi si lascia andare al mutismo. Dapprima si tenta la soluzione chirurgica, imputando il tutto a una condizione cardiaca non individuata dall’apposito screening (Avevo il cuore malato / Ma tu non lo vedevi), ma il risultato peggiora la situazione a causa della negligenza del personale sanitario (Mi tenevo le pezze gelide dietro al petto).
Il testo non specifica cosa sia accaduto nel corso degli anni, ma sappiamo che il trauma ha avuto ripercussioni sulla sua socialitá, con atteggiamenti ostili (L'atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore) o allucinazioni, come vedere il volto dell’adescatrice nei passanti nelle rare uscite fuori casa (mi ricordavi di lei / Mi ricordavi di lui, еro fuori da poco).
Sul finale, ritroviamo Aiello ormai al limite dell’esaurimento nervoso, mentre stalkera l’adescatrice su Instagram e le invia DM sconnessi e ossessivi (Dovevi portarci me / Dovevi portarci me).
Bugo - E invece sí
Il giovane Cristian Bugatti giunge nella metropoli per la prima volta: tutto quel frizzante dinamismo gli fa subito dimenticare i sani (ma noiosi) valori della campagna. Inizia cosí l’idolatria di templi e icone del consumismo (il paradiso-supermercato, il poster di Celentano, la birra in saldo) che lo allontanano dalle sue radici: le rare chiamate a casa sono solo delle vuote paternali ("Cristian, cresci, stai su dritto!”) che non fanno altro che istigare la sua ribellione. Ma il conflitto interiore incalza (Voglio immaginarmi che non ho sbagliato) e lo porta infine a votarsi a cattivi modelli (Voglio immaginarmi che anche un dittatore / S'innamora, vomita e poi si commuove) per regalarsi una parvenza di equilibrio interiore.
Gio Evan - Arnica
Il gioevan poeta Gio Evan, in arte Giovanni, assume per sbaglio dell’erba arnica, che, come ben sappiamo, causa diarrea verbale (nel consumatore) e dolori (nell’ascoltatore). Basta davvero poco a sollecitare un viaggio nella memoria, tra ricordi felici e incredibili disastri, sullo sfondo la terribile ombra della disapprovazione materna (Lo sguardo di mia madre / Quando pensava che questa volta non ce la potessi fare). L’orribile esperienza però non dissuade il nostro dal lanciarsi in un nuovo trip che giá sa di dipendenza (Eppure non riesco a rinunciare / Per poi dire cosa quanto ha fatto male / Eppure lo voglio rifare).
Francesco Renga - Quando trovo te
L’annoso problema dello smarrimento della macchina nel parcheggio raccontato in un incalzante monologo interiore. É quasi l’alba, e Renga ubriaco (la mia testa non ne vuole più sapere / Di stare ferma) cammina sui gomiti sotto la pioggia in cerca della propria auto in un parcheggio vuoto (Ma poi io ti ritrovo / Sempre se mi guardo / E intorno non c'è niente).
É a quel punto che ricorda di avere il telecomandino, lo fa suonare (Tra mille note in volo un suono nuovo) e, ritrovata la speranza, si dirige verso l’automezzo con sommo gaudio e senso di realizzazione (Le mie gioie / Inevitabilmente / Sempre sempre / Le ritrovo tutte quante sempre).
Ghemon - Momento perfetto
Ghemon, reduce dall’ennesima serata karaoke non pagata, é in fila per consegnare della modulistica per ottenere rimborsi dall’agenzia delle entrate. La vita non potrebbe essere più grama di cosí. Immerso nel risentimento, il nostro perde il turno allo sportello (nel momento in cui te ne accorgi / Qualcun altro ha il tuo posto e i tuoi soldi) ed é sull’orlo di una crisi di nervi, ma decide di reagire (Dentro sento che è il mio momento / Per questo ora dirò all'universo / Che mi voglio giocare tutte le mie chance) e affrontare il bruto che ha approfittato della sua esitazione.
Coma_Cose - Fiamme negli occhi
L’amore vince su tutto, anche sugli incidenti domestici più drammatici. Lei é una donna dall’incredibile forza (Metà sono una donna forte), ma estremamente rigida (Metà una Venere di Milo / Che prova ad abbracciare un uomo) e imbranata (ondeggio come fa una foglia, anzi come la California) - quando getta il tostapane nella vasca da bagno piena, scoppia un incendio che travolge la casa e il suo compagno, che la prende con allegria nonostante le ustioni e il di lei senso di colpa.
Commovente l’immagine finale della pianta di basilico carbonizzata ma ancora in piedi, simbolo di un legame che può trascendere anche i trapianti di pelle più invasivi.
Gaia - Cuore amaro
Dopo anni di lavori mortificanti, ultimo come raccoglitrice di foglie nell’arsura del profondo Sud (Mani radici sole sulla schiena), Gaia scopre di avere una lieve condizione cardiaca - un “disordine raro” conosciuto come “Cuore amaro” (non registrato sui manuali di medicina moderna). Decide quindi di abbandonare il lavoro mercificante (Io non vedo il denaro / Ma il mio cuore amaro) e inseguire i suoi sogni di operatrice ecologica notturna nel Friuli-Venezia Giulia, regione nota per l’alta media precipitazioni annuali (Sotto una lacrima / Che bagna tutta la città).
Fasma - Parlami
La drammatica e assai comune storia di un ragazzo che riesce a matchare una ragazza estremamente attraente su Tinder, senza poi ricevere alcuna risposta nonostante i numerosi tentativi di contatto. Purtroppo, nella testa del nostro il film é giá iniziato: dapprima é solo un innocente gioco a rispondersi da soli (Tu che mi parlavi e mi parlavi di te / E come se parlassi e parlassi di me), poi cresce la vana convinzione che sfoci in un vero rapporto carnale (baciami, baciami / Che dai baci fantastici che mi aumentano i battiti).
Max Gazzé - Il farmacista
Uno scienziato sta sviluppando un serio contro la mancanza di appetito sessuale casuata da verbositá diarroica e compulsione allo shopping (Dimetisterone / Poi norgestrel in fiale). Purtroppo, anche sull’ultimissima cavia ogni composto sembra inefficace - troppo tardi: il nostro scienziato si é giá innamorato della donna, che lo respinge senza pietá.
Lo scandalo é inevitabile e, per coprire le prove, Big Pharma fa dichiarare lo scienziato incapace di intendere e volere. Il nostro eroe non ha ancora realizzato la portata dell’accaduto quando viene portato a forza in un istituto psichiatrico.
Fulminacci - Santa Marinella
Deluso da una realtá ormai impossibile da processare (Tanto non c'è più niente di cui innamorarsi per sempre / Per cui valga la pena restare), Fulminacci ha preso una decisione: diventare deficiente, causandosi un trauma cranico nella sua cittadina di mare preferita, Santa Marinella (Voglio solamente diventare deficiente e farmi male). Lo stratagemma é semplice: fare lo scherzo del campanello e poi scappare, sperando che qualche energumeno particolarmente permaloso lo individui e lo corchi di mazzate.Ma il nostro non ce la può fare da solo, e assolda una professionista (Quanto vuoi per tutto questo?).
Anni dopo, l’ormai senza tetto Fulminacci rincontra la sua complice in un supermercato di Roma mentre cerca di rifornirsi di vodka di bassa qualitá (Al reparto dei superalcolici / Che ci fai? Scaldo l'inverno). Esprimendo pentimento per l’accaduto, il ragazzo chiede alla donna di tornare a Santa Marinella per un ultimo, simbolico favore (Ti prego di raccogliermi la testa / Come se fosse l'ultima che resta) in memoria dell’intelligenza perduta.
Malika Ayane - Ti piaci così
Malika Ayane butta in allegria una delle grandi piaghe del social media manager moderno - l’irrefrenabile impulso a farsi like da soli sui social, specie quando, dopo ore, non arriva nemmeno un’interazione (Non è mai tardi / Non è mai detto / Che tutto sia fermo immobile).
Dettagliatissima la descrizione del processo psicologica: l’intenzione (Forse c'è una possibilità), l’ansia del contenuto perso nel feed come una scoreggia nello spazio (Perderti senza chiedere ti assomiglia), l’intuizione (Non c'è intuizione / Senza scintilla), la resistenza (Lo senti che cedi / Come lo sguardo al fulmine), l’esitazione (Lo vedi che tremi / Non ha senso resistere) e, dopo l’atto, la razionalizzazione (Non è spocchia, ma necessità).
Interessante anche la descrizione del processo di redazione del piano editoriale (vuoi scegliere / Cosa muovere, quando spingere) e il timore che, fatto l’autolike per la prima volta, possa essere una risorsa irresistibile sempre nel taschino (Cosa prenderе / Quando smettere).
Noemi - Glicine
Noemi sviluppa tremenda una allergia al glicine, il suo fiore preferito. Il suo fiorire notturno (quando arriva sera / Invadi la mia sfera / Non è la primavera) le causa tremori (Dentro ti amo e fuori tremo). Noemi prova a lungo a nascondere i sintomi da sola (mi ripeto: "Chе scema a non saper fingerе”), ma dentro di sé sa la veritá: solo la presenza del suo amore lontano può distrarla durante le lunghe notti insonni.
Lo Stato Sociale - Combat Pop
Il processo compositivo del gruppo bolognese immortalato in una meta-canzone. Che senso ha “volere sempre troppo” e addirittura pagare turnisti e produttori togliendo gioia dal processo compositivo (Pagare tutto il doppio / godere la metá?) quando basta lasciare il microfono 24 ore su 24 mentre si delira?
Extraliscio feat. Davide Toffolo - Bianca luce nera
Una visita di controllo per la cataratta diventa un’esperienza lisergica, dopo aver assunto quel collirio lí che ti dilata le pupille e per ore non capisci cos’hai davanti, manco la persona che ti accompagna (Noi che camminiamo vicino / Lì dove nessuno ci vede). Il lungo tragitto verso casa diventa disperazione per il nostro protagonista (Senza te io morirei / Perché ho paura di camminare) che si aggrappa al suo accompagnatore, che continua a recuperarlo nonostante qualche estemporaneo tentativo di autonomia (Stringi forte calamita / Se voglio andare mi prendi ancora).
La Rappresentante di Lista - Amare
La prostituzione maschile trattata senza peli sulla lingua: dopo una alienante giornata di lavoro, lei cerca un compagno a pagamento per la notte, ma quello che il malcapitato professionista non sa é che lei non ha molto contante a disposizione (Amare senza avere tanto) - d’altronde, lei lo fa intenzionalmente solo per sentirsi viva (La paura è la vita). Il testo si concentra sulla sensazione di libertá regalata dal non aver pagato un professionista, e non abbiamo altre informazioni sulle conseguenze dell’inganno.
Arisa - Potevi fare di più
La drammatica storia di un uomo che non ha il coraggio di ammettere di aver distrutto il divano, e viene lasciato dall’amore della sua vita per la sua ostinazione a non rialzarsi (Dare colpa al destino che ci taglia la strada / Non importa se sono vestita o son nuda / Se da sopra il divano più niente ti schioda), e deve pure subirsi la filippica della ormai ex compagna, ormai sorda alle sue giustificazione.
Orietta Berti - Quando ti sei innamorato
In questa struggente storia d’amore, Orietta racconta la sua sofferta storia d’amore con un tenebroso latitante (Pericoloso sei, ma è quello che vorrei) che non fa avere notizie di lui da mesi nonostante sue vane promesse (Quando mi hai detto: "ti amo", confuso / Dicesti: "Non vado lontano, io resto con tе”). Le pene d’amore della donna inducino un questo vivido sogno ad occhi aperti in cui il suo amato la invita a rifugiarsi insieme lui in un bunker sotterraneo d’amor (Non vado a fondo se sono insieme a te).
Madame - Voce
Una giovane promessa del canto viene colpita duramente dal sopraggiungere della pubertá, mettendo in seria ipoteca la sua carriera. Nel suo nascondiglio, la ragazza combatte una dura battaglia per cambiare il proprio timbro (Fumo per sbarazzarmi di lei, ma torna da me), in bilico tra nostalgia della sua voce cristallina (Dove sei finita, amore? / Come non ci sei più?), tentativi di imitazione (ti ho cercata in ogni dove / Nelle corde di gente che non conosco), e infine accettazione della sua nuova condizione (Sei sempre stata in me e non me ne rendevo conto) di cantantessa con la voce da Barry White.
Annalisa - Dieci
Annalisa racconta la piaga degli autisti di Uber ubriachi in prima persona: é lei a interpretare il driver alcolista (Dieci bocche sul mio cocktail) che promette di farsi trovare da una parte e se lo dimentica (Cos'è che ti ho promesso? / Non so, non mi ricordo adesso) anche se piove che Dio la manda (Guarda come piove forte questo sabato). Il cliente non la prende affatto bene e giura che sará l’ultima volta che usufruisce del servizio: lei si sente in colpa, chiede di pazientare un’ora e per scusarsi gli offre 10 buoni per viaggiare gratis.
Willie Peyote - Mai dire mai (La Locura)
Willie Peyote interpreta con grande successo il tipico leone da tastiera sui social, incorporando in un unica soluzione i grandi topoi del commento polemico con la sua sana dose di sarcasmo (i rapper con l’autotune, i balletti su TikTok, vince la merda, e tante altre) e di immancabile citazionismo (il titolo, l’intro, la incredibile gag di Che succede?). La grande prova attoriale é stata premiata con il premio della critica.
Irama - La genesi del tuo colore
Canzone che si presta a molteplici letture, quella del nostro amato Irama. Una prima lettura suggerirebbe che lui abbia sbagliato a mettere un bianco nei colorati in lavatrice, causando la reazione isterica della compagna; oppure, sarebbe stata la ragazza a decidere di tingersi i capelli dopo avere avuto un brutto litigio con il buon Irama.
Colapesce/Di Martino - Musica leggerissima
Due giovani di quelli molto contriti e intellettualoidi hanno una rivelazione: la vita fa troppo schifo per non essere pro-Sanremo. Cosí chiedono all’insegnante di smettere con la lezione e mettere su un pezzo allegro (Metti un po' di musica leggera / Perché ho voglia di niente). L’insegnante se ne va sotto la pioggia (I tamburi annunciano un temporale / Il maestro è andato via), ma il desiderio resta e vanno alla spasmodica ricerca di canzoni allegrotte per la cittá, rompendo le balle a gente al supermercato, soldati, alcolizzati, preti, gente in palestra, interi quartieri popolari, facendo anche quelli che ti giudicano se non rifletti abbastanza sul senso della vita (Ripensi alla tua vita / Alle cose che hai lasciato / Cadere nello spazio / Della tua indifferenza animale). Un po’ antipatici.
Ermal Meta - Un milione di cose da dirti
Un giovane incontra una giovane, l’inizio di quasi tutte le più belle storie d’amore. Lui, affetto da un bruttissimo soffio al cuore (Il mio cuore a sonagli), prova ad approcciarla ma gli vengono in mente solo frasi del caz— di scarsa profonditá e interesse. Lei lo guarda esterrefatta (i tuoi occhi a fanale) mentre lui prova a borbottare qualcosa, ma non serve a trattenerla.
Francesca Michielin / Fedez - Chiamami per nome
Lei sogna di avere il coraggio di correre nel parco con vestiti brutti. Lui vuole solo limonarla e cerca di approcciarla, ma non ha modi per attrarre la sua attenzione (Chiamami per nome) e accade il peggio. Fatalmente cozzano uno contro l’altro: lei rimane in piedi, ma lui é a terra dolorante, vede doppio (Perché in fondo qui sull'erba siamo millе, mille / Sento tutto sulla pellе, pelle / Ma vedo solo te, baby), e le sue capacitá verbali sono compromesse (le frasi sconnesse del resto del testo). Lei se lo porta in casa, lui nonostante l’invaliditá e il fatto di aver trovato una scusa per approcciarla é consapevole che rimarrá per sempre nel suo stato di solitudine e sofferenza (Trovo una scusa, ma che cosa cambierà?), e soprattutto ignoranza su come funzioni il ciclo dell’acqua (Prima prosciughiamo il mare / Poi versiamo lacrime / Per poterlo ricolmare).
Maneskin - Zitti e buoni
Un avventuroso capo cantiere scommette coi sottoposti di riuscire a saltare da una trave all’alta al dodicesimo piano di un palco in costruzione (Scusami ma ci credo tanto / Che posso fare questo salto), e per questo comincia ad allenarsi.
Arriva il giorno della sfida: l’improvvisato atleta esige il silenzio (Vi conviene stare zitti e buoni) e invita la sua squadra a prodursi in gesti apotropaici (Vi conviene toccarvi i coglioni), mentre dentro di sé chiede scusa alla madre per la sua avventatezza (Quindi scusa mamma se sto sempre fuori).
Nonostante qualche responsabile cerchi di impedirlo (Se vuoi fermarmi ritenta / Prova a tagliarmi la testa), il salto avviene ma qualcosa va storto: il “fuori di testa” si risveglia poco dopo circondato di gente che si assicura che stia bene, mentre fa sempre più fatica a respirare.
E quali altri livelli di lettura avete individuato nelle canzoni di Sanremo 2021? Scrivetelo nei commenti!