Con Star Wars barare è sempre un attimo. E ammettiamolo, The Mandalorian e Boba Fett (per parlare solo delle cose televisive) hanno barato parecchio ma in piccole dosi. Fa parte del gioco, spesso fa anche piacere.
Chiariamo: barare non è il semplice e tanto vituperato fan service, ma è anche il semplice e tanto vituperato fan service.
Barare e il cambiare la priorità della storia dal perimetro e dalle regole che sono state stabilite fino a quel punto, per deviarle su un personaggio e un contesto su cui abbiamo già investito in passato. In questo caso, ovviamente, il passaggio da Boba Fett a Mando.
Questa è ulteriore dimostrazione di quanto finora sia stata previamente scritta pigramente scritta come in The Book of Boba Fett. Se ci avessero raccontato con l’economia e la pregnanza (come in Mando), l'arco del personaggio dal punto a al punto B, a questo punto probabilmente staremmo investendo nel figlio clone di Jango Fett allo stesso modo.
Ma avendo investito in deviazioni e tappabuchi e non nei minimi ingredienti necessari, non possiamo certo capire a fondo il percorso di qualcuno che trova improvvisamente un senso di comunità e di famiglia, rimette in discussione le priorità e lo scopo della sua esistenza (per quanto criminale) e trova una sorta di senso etico.
Chi era Boba Fett prima dell'incidente con lo Sarlacc? Dove nasce il suo senso dell’onore? Cosa è scattato in lui durante l’esperienza coi Tusken? A questo punto probabilmente non ci è dato saperlo. Lasciare elemento all'immaginazione è sacrosanto (soprattutto in Star Wars), ma darci il minimo indispensabile per capire il senso (come in Mando, dannazione) è banalmente buona scrittura.
Anche il ritorno del range spaziale con l’Ala X per la terza volta (come se tutto l’Outer Rim fosse grande come la provincia di Catanzaro) fa affidamento allo stesso meccanismo. É palese che Return of the Mandalorian sia una sorta di backdoor pilot delle prossime stagioni di Mando, ma c'erano modi sicuramente meno convenient di introdurre potenziali sub-plot.
E poi diciamoceli: i titoli dovrebbero avere un senso e il titolo di questa cosa è The Book of Boba Fett.
Ma basta con le lamentele.
NOSTALGIA NOSTALGIA DEI PREQUEL
Fa molto ridere (almeno a me che ho questo impareggiabile senso dell’umorismo) che una serie che ha molti degli stessi problemi di scrittura dei prequel (una bella storia raccontata molto male), finisca per rivalutare in modo definitivo tanti elementi di quei tanto malignati film.
Caro Dave Filoni, il lavoro di rivalutazione dei prequel è finalmente completo (nei limiti del possibile).
I caccia di Naboo, il podracing e Mos Espa, ma anche i riferimenti espliciti a Episodio 8 (i fathier) rientrano di prepotenza nell’immaginario e ridigeriti nell’estetica di ST e OT. È il bello di Star Wars, la stratificazione storica artefatta che diventa, col beneficio di 45 anni di storia, stratificazione della meta-storia della saga. Se Lucasfilm/Disney si affrancasse da questa ossessione ombelicale e espandesse l’universo in modi significativi, vedremo cose molto interessante in questo senso. Vedrete, è questione di tempo anche per i Mod e le loro motorette sempre accese.
IL RITORNO DEI MANDALORIANI
Un back door pilot per Mando 3 dicevamo, e da questo punto di vista, anche se persino come puntata di Mando sarebbe un po’ pointless, c’è il grande ritorno di Sugo - una delle mie espressioni preferite della serie precedente di Non le Mando A Dire.
Scopriamo che la setta del Creed è rifugiata sulla luna di Concord Dawn e che, prevedibilmente, odiano tutti gli altri Mandaloriani main stream, vediamo la Night of a Thousand Tears, vediamo la Darksaber in tutta la sua grandezza, pesantezza e responsabilità, vediamo i primi pretendenti al trono (che sfigati i Vizsla). E soprattutto abbiamo la missione di Mando per stagione 3: portare un maglioncino di metallo a Grogu (sempre che non lo facciano nella prossima puntata, perchè ovviamente la guerra di Boba ai Pyke non è una priorità per nessuno, chissenefrega).
E soprattutto ora Mando è fuori dal Creed - forse per sempre visto che Mandalore è a pezzi? Insomma tutta questa lore farà di sicuro sugo e si prospetta un bel percorso futuro per Din Djarin. E se il suo futuro fosse essere la grande terza potenza della galassia e segnare in modo marcato il futuro della saga? In fondo gli manca solo un Mitosauro a questo punto. Giustificherebbe (retroattiva ma non troppo) anche l’assenza di Mandaloriani nella Sequel Trilogy.
Detto questo i rodiani bambini sono sempre incredibilmente belli. Se avete letto questo articolo, scrivetemi Wizard nei commenti.
NEXT UP: Mi sa che fanno una side quest per andare a trovare Grogu tanto per allungare il brodo e risolverci questa terrificante ansia da ricompensa immediata.